lunedì 18 gennaio 2010

Outfit per una serata a casa di amici




Maglione maniche a pipistrello:camaieu
Jeans skinny:camaieu
Borsa stile chanel: oviesse
Tronchetti grigi:deichmann (direttamente dalla scarpiera di mia sorella ihihihi)
Collana:presa ad una fiera (sempre di my sister)

domenica 17 gennaio 2010

outfit del sabato sera













abito: di velluto viola( regalo di my sister al mercatino)
maglia: di lana grigia (direttamente dall'armadio di my sister)
scarpe: stivali grigi( direttamente dalla scarpiera di my sister)
leggins:camaieu

sabato 16 gennaio 2010

la mia stilista: Coco Chanel

Coco Chanel (nata a Saumur, 19 agosto 1883 ) è stata una celebre stilista francese, capace con la sua opera di rivoluzionare il concetto di femminilità e di imporsi come figura fondamentale del fashion design e della cultura popolare del XX secolo.
A diciotto entra come convittrice nel collegio Notre-Dame, a Moulins, dove impara a cucire. Gabrielle Chanel inizia il suo percorso sul palcoscenico del cafè Moulins La Rotonde come cantante, o meglio come poseuse, un'intrattenitrice che canta durante la pause dello spettacolo. Fu in questo ambiente che si creò un nome portafortuna: "Coco" [1].

Trova quindi impiego in paese come commessa in un negozio di stoffe, la Maison Grampayre. A venticinque anni conosce un uomo molto influente, che le cambierà la vita, erede di una dinastia di industrie tessili, il barone Étienne Balsan, e gli si lega sentimentalmente. Si trasferisce presso la sua tenuta, dove Balsan alleva cavalli, e diventa ben presto un'amazzone provetta. Le signore dell'aristocrazia francese, nel frattempo, a casa Balsan, chiedono di continuo dove acquista i suoi deliziosi cappellini. "Coco", a questo punto intuisce la possibilità di trasformare in attività di modista le richieste di creazioni sartoriali fino ad allora limitate all'uso personale.

Muove così i primi passi nell'ambiente della moda come disegnatrice di cappelli nel 1908, rivelando un talento speciale nel prevedere e anticipare i desideri ed il gusto delle donne del suo tempo.

Apre il suo primo negozio a Deauville nel 1913, ed un salone di moda a Biarritz, nel 1915, iniziando anche alcune collaborazioni con i sarti parigini più affermati in quegli anni. La fama di Gabrielle cresce rapidamente, grazie al suo stile che esalta una donna dinamica e priva di etichette, e culmina con l'apertura di un negozio in Rue Cambon 31 a Parigi.

Nel 1921 si lanciò nel mercato della profumeria. Convinta che i tradizionali profumi a base di fiori e muschio non avessero futuro, commissionò al chimico Ernest Beaux una fragranza sintetica (aldeidi, zuccheri fermentati). Il chimico ne preparò un'intera serie e la sottopose all'esame della stilista. Le bottigliette erano numerate, da 1 a 5 e da 20 a 24. Coco ne scelse due e alla fine rimase soltanto la 5. Non le cambiò neanche il nome: uno choc in un'epoca in cui le fragranze avevano nomi molto immaginifici e fantasiosi. Ma era uno choc ancora maggiore la confezione: un parallelepipedo rettangolo di cristallo trasparente. «Chanel numero 5» divenne il profumo più venduto nel mondo.
Coco creò altri profumi come Cuir de Russie, Gardenia ed il n° 22. La sua linea di accessori, comprendente scarpe, gioielli, borse, sciarpe e cinture, viene completata nel 1929. Particolare importanza assumono le bigiotterie, anche piuttosto vistose, indossate per contrasto su abiti dalla linea pura e minimalista. Il suo atelier in rue de Cambon 31 era diventato una tappa irrinunciabile per tutte le signore di gran moda.

Ma nella seconda metà degli anni trenta si verificano le prime serie difficoltà. La crisi economica internazionale aveva ridotto le sue entrate e i tempi incerti e bui presagivano lo scoppio della seconda guerra mondiale. Nel 1936 Gabrielle subisce l'affronto di essere chiusa fuori dal suo atelier dalle lavoranti in sciopero.
Figlia di ambulante, un ditale nel suo destino
Ditale

Chanel era figlia di un venditore ambulante di stoffe e di una sarta che cuciva nella propria modesta abitazione. Fu sicuramente dalla madre che apprese l'arte del cucito, come ricordano - con il necessario pathos cinematografico - le sequenze iniziali del film televisivo di produzione italo-francese Coco Chanel, nelle quali viene riproposta più volte l'immagine in primo piano di un ditale, attrezzo fondamentale di sartoria.
Ma Chanel è conosciuta anche, se non soprattutto, per la sua estrosità e per la sua stravaganza, nonché per il coraggio che ispirò sempre le sue scelte. Fu, tra l'altro, la prima donna ad indossare un abito unisex, cioè un pigiama bianco di seta (questo avvenne nel 1918, quando aveva trentacinque anni). Fu lei inoltre - ricordano i biografi - a lanciare la moda dell'abbronzatura (e l'idea le venne probabilmente nelle lunghe ore trascorse al sole di Deauville). Ebbe folgoranti intuizioni, come quella delle scarpe bicolori, ideate per fare in modo che le bande verticali snellissero le gambe in virtù di un effetto ottico.
Una leggenda metropolitana vuole che, tra i suoi amanti, ci sia stato anche il musicista Igor Stravinskij: dalla loro relazione, lui avrebbe tratto ispirazione per la versione definitiva de La sagra della primavera, lei per il celeberrimo Chanel n°5.
"Se sei nato senz'ali", soleva dire, "non fare nulla per impedire loro di crescere". Per colei secondo cui "la moda passa, ma lo stile resta", sussurrare sul letto di morte alla propria cameriera: "Vedi, così si muore", deve essere sembrato la cosa più naturale.

Afflitta anche dalle tendenze pubblicizzate dalla stampa - che mostrava di preferire al suo il look eccentrico dell'eterna rivale, Elsa Schiaparelli - Chanel chiuse la sua maison nel 1939, licenziando tutti i dipendenti e rifugiandosi a Vichy, per assistere impotente .- nel 1947 - al trionfo del New Look promosso da Christian Dior.

Quando venne informata che le vendite del suo profumo calavano drasticamente (nonostante le dichiarazioni di Marilyn Monroe che confessava di "andare a letto vestita solo di due gocce di Chanel n°5") Gabrielle - ormai settantenne - decise di rimettersi in gioco, presentando il 5 febbraio 1954, in Rue Cambon 31, una nuova collezione improntata palesemente sullo stile degli anni venti.

La stampa la demolì, definendo la sue creazioni un clamoroso fiasco: in realtà, i cronisti di moda non capirono di aver visto il futuro, scambiandolo per il passato. Gli anni sessanta avrebbero continuato a richiamare, sotto diversi aspetti, gli anni venti ma, nel 1954, solo Gabrielle-Coco Chanel ne poteva essere pienamente consapevole. Tuttavia, anche grazie al sostegno della stampa americana, la stilista tornò sulla cresta dell'onda nel giro di appena due stagioni, creando quello che resta il suo intramontabile capolavoro: il "tailleur".

Gabrielle muore a 88 anni, una domenica, nella sua suite all'Hôtel Ritz di Parigi.
Lo stile e la filosofia Chanel
Lo stile di Gabrielle Chanel è rivoluzionario per gli anni venti: crea infatti non solo nuovi abiti e nuovi marchi, ma un intero nuovo stile di vita. Disegnò innanzitutto cappelli molto vistosi, e soltanto dopo molti anni cominciò a creare qualche abito. Successivamente si dedicò anche alle borse giganti, ai profumi (come lo storico Chanel n°5), alle scarpe bicolore per slanciare le gambe, agli orologi unisex ed alla bigiotteria. Interpretando in concreto lo spirito modernista dell'epoca, Gabrielle si prefigge una nuova immagine di donna, liberata e indipendente dagli uomini: una donna libera e rivoluzionaria, moderna e all'avanguardia.

Coco Chanel ha saputo dar voce al bisogno di un'effettiva riforma sociale del ruolo e dello stile di vita delle donne della sua epoca. Donne che mentre i mariti e i padri erano al fronte avevano dovuto lavorare, e avevano goduto di un'indipendenza prima sconosciuta. Donne che avevano anche cominciato a praticare degli sport, e che esigevano praticità e funzionalità nel vestiario, senza rinunciare alle seducenti qualità comunque richieste da una toilette femminile. I tessuti preferiti dalla stilista sono il tweed ed il jersey, che intagliati nei tailleur diventeranno un must. Colori preferiti il bianco e il nero, a cui si aggiungevano il blu scuro, il beige ed il grigio.

La consapevolezza del proprio corpo, la comodità e la mascolinità opportunamente mescolata alla femminilità, sono i principi cui attinse per sedurre le donne (e gli uomini) con le sue creazioni. Il suo stile è passato alla storia come sinonimo di eleganza, raffinatezza e modernità unita al comfort. Una cosa che è importante ricordare è che Coco è stata una delle prime donne a indossare i pantaloni




borsa: stile chanel 2.5 - oviesse